Attrazioni

Le Terme di Ficoncella si trovano a circa 4 Km dalla città di Civitavecchia e quasi un'ora da Roma.

La località prende il nome da un fico selvatico, tuttora esistente, situato sulla sommità di un colle panoramico.
Vicino all'antica sorgente delle Terme di Ficoncella, gli Etruschi costruirono una città (Aquae Tauri), oggi scomparsa, a metà strada tra l'antica Civitavecchia e Tarquinia. Del sito civico oggi rimangono pochi resti; la sorgente termale, conosciuta e sfruttata al tempo degli Etruschi, invece, è incredibilmente sempre la stessa.
Le moderne Terme della Ficoncella sono oggi note per i bagni in piscina e per le docce sulfuree, che vengono consigliate per cicatrizzare le ferite, effettuare inalazioni e fangoterapia. Le acque della Ficoncella sono inoltre consigliate come coadiuvanti nei trattamenti di dermatiti, artriti e problemi di origine gastrica.
Le acque ipertermali sulfureee sono convogliate in 5 grandi vasche situate nell'area termale, gestita a basso costo da una società che si occupa della manutenzione della località termale.
Le comodità non sono molte (spogliatoio e bar), per contro sono assicurati un buon servizio di igiene e sicurezza. La struttura risulta sorvegliata e recintata, mentre le vasche vengono svuotate e ripulite costantemente.
Il costo dell'entrata è davvero esiguo, inoltre si può sostare con auto o camper appena fuori dalla struttura termale, consentendo a chi arriva in auto di godere di una giornata all'insegna del totale relax senza spendere un patrimonio!
Si consiglia di portarsi dietro accappatoio e ciabatte ed approfittare di queste benefiche acque ipertermali, soprattutto nel periodo primaverile ed estivo, anche se, dato che le acque termali sono costantemente caldissime, la visita è consigliata anche nel periodo autunnale!
Si avvisa che sono recentemente iniziati i lavori per la costruzione di un complesso termale. A poca distanza si possono visitare i resti romani delle antiche Terme Taurine.
ATTENZIONE: Si raccomanda, prima di intrapprendere il viaggio per usufruire delle terme libere di Ficoncella, di accertarsi, presso siti istituzionali o enti preposti, che sia sempre accessibile. 
COMPOSIZIONE ACQUE TERMALI DI FICONCELLA 
Per quanto riguarda le proprietà terapeutiche delle acque delle Terme di Ficoncella, si può dire che sgorgano dalla sorgente tra i 53 ed i 60 gradi centigradi ed appartengono alla classe delle acque solfato calciche leggermente alcaline. L'acqua che sgorga dalla sorgente della Ficoncella è la stessa che confluiva nella antiche terme Taurine. Le caratteristiche principali di questo tipo di acqua sulfurea è il calore (40 nelle vasche di raccolta), la limpidezza e la mancanza di odori solforici forti.
COME RAGGIUNGERE LE TERME DI FICONCELLA 
 In auto: Autostrada A 12 Roma-Civitavecchia - Casello Civitavecchia Nord - Immettersi sulla Strada della Ficoncella (prima curva sulla destra appena usciti dallo svincolo di Civitavecchia Nord).

Acquafelix

IL PARCO

Piscine da sogno. Scivoli d'acqua per tutti i gusti e per tutte le età. Torrenti navigabili in canotto. Idromassaggi. Giochi. Attrazioni. Spettacoli e tanta musica, con bar, pizzeria e ristorante. Tutto sotto i caldi raggi del sole o tra alberi rigogliosi su ampi solarium e su verdi tappeti d'erba, lungo il dolce degrado di una collina a pochi metri dal mare. 

È aquafelix, il grande parco acquatico di Roma e dell'alto Lazio. È a Civitavecchia e ci si arriva dall'autostrada A12 – uscita Civitavecchia Nord – dopo soli 2 Km dallo svincolo. Aquafelix è nato nell'estate 1995 ed ha raggiunto i massimi traguardi di notorietà ed apprezzamento entrando nella Top 10 dei parchi acquatici più belli d'Italia. Ha un'estensione di 80.000 metri quadrati ed è stato realizzato secondo approfonditi studi tecnici e geologici per adeguarlo alla particolare morfologia del terreno e per renderlo costantemente rispondente alle esigenze di una utenza senza distinzione di età. Tutte le strutture sono state realizzate in piena rispondenza ai criteri di massima sicurezza. Ogni attrazione che Aquafelix offre ai suoi frequentatori è stata concepita nel pieno rispetto dell'ambiente che la circonda, quasi a costituirne parte integrante, senza aggredire di primo impatto il visitatore, ma lasciando a lui il piacere della scoperta lungo i percorsi che gli vengono suggeriti, tutti assolutamente privi di barriere architettoniche. Un cammino attraverso un fantastico mondo acquatico dove ogni luogo è simpaticamente contraddistinto da nomi in latino-burlesco.

Castello Odescalchi

Ad uno sguardo di distanza da Roma, presso la sponda meridionale del lago di Bracciano, sorge maestoso il Castello Odescalchi, una tra le più belle dimore feudali d'Europa.Realizzata a partire dalla seconda metà del 400 la costruzione è ideale punto d'incontro tra architettura militare e civile.Museo storico che accoglie decine di migliaia di visitatori l’anno, location per eventi privati, convention, e manifestazioni culturali, il castello di Bracciano, maniero quattrocentesco tra i più grandi in Europa, rappresenta un  importante polo di attrazione culturale.

Museo

Centro amministrativo e di rappresentanza delle importanti famiglie che lo hanno posseduto, il Castello narra i suoi sei secoli di storia attraverso le antiche armi, gli arredi e i dipinti, i libri e i manoscritti, le decorazioni e gli affreschi.

Dopo papi e re, matrimoni e assedi, il principe Baldassarre Odescalchi e l’architetto Raffaello Ojetti aprono un nuovo capitolo della sua storia: nei primi anni del ‘900 una lunga campagna di restauri restituisce bellezza alle antiche pietre, fasto alle sale, quiete ed eleganza ai giardini. 

Aperto al pubblico dal 1952 per volontà del principe Livio IV Odescalchi, oggi il Castello di Bracciano costituisce una realtà dinamica, che concilia la propria vocazione museale con un’intensa attività nell’ambito dell’organizzazione di eventi, utili alla valorizzazione del Bene e capaci di dar vita ad un circolo virtuoso che permette di non trascurare un sapiente e costante lavoro di tutela e restauro.

I Monti Della Tolfa

I Monti della Tolfa si estendono per circa 77.000 ettari tra il basso Viterbese, l’area dei Monti Cimini e il tratto di costa che, oltre Civitavec­chia, comprende Santa Marinella, Santa Severa e Ladispoli; il territorio dei comuni di Tolfa e Allumiere, formato da 27.000 ettari, ne costituisce il nucleo centrale. Verso nord il comprensorio tolfetano è delimitato dal corso del fiume Mignone, che nasce alle pendici nord-occidentali dei Monti Sabatini e sfocia nel Mar Tirreno a sud delle Saline di Tarquinia; tra i suoi numerosi affluenti, solo il Fosso Lenta e il Fosso Verginese hanno ac­qua durante tutto l’anno.

Sono luoghi dove il verde prorompente dei boschi si alterna al profu­mo sottile e misterioso delle rocce e dove i freddi minerali si sposano con la vita che ne spezza la durezza. Ciò che seduce non è solamente il fascino ambiguo di questa terra, sono i borghi, che parlano di storia e di antiche tradizioni, è la presenza di essenze botani­che di ogni tipo, sono le ampie distese aperte che infondono il senso dello spazio e una profonda calma interiore, è la ricchezza mi­neralogica di questa terra vulcanica che si offre con rarità uniche al mondo. È il volto dolce dei Monti della Tolfa, dove la potenza trion­fante delle bellezze naturali ancora si avver­te e fa parte essenziale della storia geologica trascorsa.

Il paesaggio si mostra come un insieme di rilievi collinari dal profilo delicato e di modesta altitudine, non superiore a 600-700 metri, che scendono con fianchi erti su valli aperte, interrotti solo dalla presenza di domi lavici e flysch. Tra i rilievi più alti, insieme a Monte Maggiore (633 m. s.l.m.) che è la cima più elevata, vi sono Monte Urbano (627 m. s.l.m.), Monte delle Grazie (616 m. s.l.m.), Monte Faggeto (611 m. s.l.m.) e Monte Elceto (609 m. s.l.m.).

I fiumi che attraversano il territorio, e che sfociano sul mare Tirreno, sono, seguendo il litorale da Nord verso Sud, il Fiume Mignone, il Fosso del Marangone, il Fosso di Castelsecco ed infine il Rio Fiume. Di questi i più importanti sono il Mignone ed il Rio Fiume. Il Mignone nasce sui monti Sabatini e attraversa il territorio dei Monti della Tolfa da Est a Ovest segnando il confine settentrionale di questi. Il Rio Fiume nasce dalla confluenza di numerosi torrenti che scaturiscono nell’area compresa fra il Monte Tolfaccia e il Monte Acqua Tosta.

La presenza di molta acqua e il clima favorevole ha consentito la cre­scita di enormi foreste interrotte da estese pianure; le dorsali dei monti sono ricoper­te da fitti boschi e una grande varietà di ani­mali, di piante e di fiori, trovano l’ambiente ideale per creare un sistema naturale in equilibrio.

Per questo gran parte del territorio dei Monti della Tolfa è stato identificato e designato come Zona a Protezione Speciale (ZPS) ai sensi della Direttiva “Uccelli” e proposta come Sito di Importanza Comunitaria (SIC) ai sensi della Direttiva “Habitat” dalla regione Lazio. E’ quindi entrato a far parte della Rete Natura 2000, la rete paneuropea di siti gestiti per la conservazione della biodiversità e gode della protezione prevista dalle due Direttive

Necropoli Etrusca Cerveteri

Sito Unesco dal 2004, costituisce l’esempio massimo dell’architettura funeraria etrusca, si estende ad ovest della città, su un plateau tufaceo di circa 100 ettari.  L’etimologia di questo nome risale ai primi anni del ‘900, quando i terreni venivano dati in concessione dal comune tramite dei bandi, così le terre bandite pian piano iniziarono ad essere indicate col vezzeggiativo “Banditaccia” perché mal si prestavano alle esigenze del pascolo e dell’agricoltura. Il nucleo più antico è costituito dalla zona di “Cava della Pozzolana” attivo già dal IX sec. a.C. con importanti sepolcreti villanoviani.  L’area più nota è la “Zona del Recinto”, l’unica ad essere adeguatamente attrezzata per rispondere alle esigenze turistiche e che racchiude in una superficie totale di 10 ettari circa 2000 tombe. Di grande suggestione è il nuovo percorso di visita multimediale messo a punto nel 2012 dalla Filas e dalla Soprintendenza Archeologica per l’Etruria Meridionale, all’interno di otto tombe vengono proiettati dei video in 3D che cercano di ricreare l’ambiente, così come doveva apparire in antico e al momento della sua riscoperta.

 

Ecco le principali tipologie delle tombe ceretane:

-          IX – VIII sec. a.C. In questo periodo (Villanoviano) è ampiamente diffusa la tecnica di cremazione del defunto, semplici tombe a pozzetto accoglievano le ceneri custodite in un’urna antica.

-          VII sec. a.C. Periodo orientalizzante, è questa la fase alla quale appartengono i grandi tumuli che raggiungono dimensioni monumentali. Gli esempi classici sono: Tomba della Capanna, Tumulo Maroi, Tumulo Mengarelli.

-          VI sec. a.C. Periodo arcaico. Da sepolture più rudimentali, giungiamo a ricercatezza formale anche nella struttura della tomba, compaiono decorazioni e rifiniture prima assenti. Il cambiamento della tipologia tombale va letto parallelamente a quello delle strutture abitative. Consigliamo di visitare la Tomba dei Vasi Greci, la Tomba della Cornice, la Tomba della Casetta.

-          V sec a.C. una prima crisi investe l’Etruria meridionale anche per i numerosi contrasti interni alle città tra ceto aristocratico e quello dei commercianti. Il tumulo viene sostituito dalle tombe a dado, allineate lungo strade che si intersecano in maniera perpendicolare (Tomba di Marce Ursus e Tomba Ippodamea).

-          IV – III sec. a.C. La crisi si accentua, per l’aumento di territori in mano a Roma e per gli scontri con le vicine città della magna Grecia. La Tomba dei Rilievi è l’esempio più rappresentativo dell’ellenizzazione etrusca.